Vediamo alcune norme relative alle scarpe antifortunistiche...


La norma EN 344 offre tutti i requisiti generali richiesti dalle calzature di sicurezza. Per quanto riguarda i casi specifici, però, bisogna fare riferimento alle norme EN 345, EN 346 e EN 347.La norma EN 356 riguarda in particolare le calzature di sicurezza.
Queste sono contraddistinte da una S (Safety= sicurezza) e generalmente sono calzature di sicurezza di base (marcate con le lettere SB = sicurezza di base). Queste devono avere una altezza minima della tomaia, puntale per proteggere contro gli urti con livello di energia pari a 200 Jules, tomaia in pelle ‘crosta’ o simili, fodera anteriore, sottopiede, suola in diversi materiali anche liscia.
La tomaia della calzatura di sicurezza secondo la norma EN 345 può essere anche aperta. Nelle calzature di sicurezza SB i seguenti requisiti sono indicati con S1, S2 ed S3: antistaticità, assorbimento di energia del tacco, impermeabilità della tomaia, suola antiscivolo, suola con tasselli, fodera posteriore della tomaia in pelle fiore, lamine antiforo.
La norma EN 346 sulle calzature antinfortunistica, invece, si riferisce alle ‘calzature protettive’. Le norme di sicurezza si differenziano da quelle richieste nella norma EN 345 solo per il puntale di protezione con assorbimento di energia di 100 Joules (ricordiamo che nei posti di lavoro è sufficiente la protezione di 100 Joules) e per il marchio P (Protective) invece di S (Safety).
La norma EN 347 si riferisce alle calzature dette ‘calzature da lavoro’ o ‘professionali’ e prevede l’assenza di un puntale di protezione contro urti e schiacciamento e la marcatura ‘O’ (Occupational) al posto di S o P.

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